Siamo chiusi per pausa invernale, riapriremo a Giugno 2025 (data da decidersi)
Il Rifugio
Più di centotrent'anni di storia
Nozioni storiche della capanna Disgrazia
Nel lontano 1881 il Conte Francesco Lurani Cernuschi, famoso esploratore ed illustratore, assieme ad Ernesto Albertario, fece edificare la prima capanna della Valmasino, che battezzò "Capanna Disgrazia" alle pendici dell'omonima vetta. Per diversi anni fu l'unico avamposto per le ascese al Disgrazia ma ben presto si riverlò insufficiente, perchè troppo piccolo. Nel frattempo la costruzione fu donata al CAI di Milano.
Qualche anno più tardi, nel 1890, una nuovo rifugio più capiente (il vecchio ospitava un massimo di cinque persone) fu costruito vicino a quello vecchio e fu denominato "Capanna Cecilia", in onore della moglie di Francesco Lurani.
A metà del '900 e precisamente nel 1928, la costruzione fu ampliata grazie al contributo della famiglia Ponti e fu intitolata appunto a Cesare Ponti, banchiere milanese e consigliere della sezione CAI di Milano..
Il rifugio, molto simile a quello attuale, subì ulteriori fasi di ampliamento e miglioramento prima nel 1986, e successivamente in due fasi, una nel 2005 e l'ultima nel 2007 in cui è stata risistemata la copertura.
Negli ultimi decenni fino al 2017 la gestione del rifugio è stata affidata ad Ezio Cassina e a sua moglie Amedea Scetti.
Dal 2018 il rifugio è gestito dalla società Casa delle Guide srl.
Ospitalità
Accogliere un escursionista rimane la cosa più importante per un rifugio ed il suo rifugista.
La capanna Ponti è un vero rifugio di montagna classificato “di alta quota”, raggiungibile solo a piedi e per questo frequentato da escursionisti e alpinisti che vogliono vivere la montagna vera e non il turismo di massa.
I gestori vi faranno sentire a vostro agio e vi offriranno un'esperienza unica nel meraviglioso ambiente alpino di questa valle del Masino.
Ricettività
Il rifugio offre 60 posti letto suddivisi tra camerette e camerone, docce con acqua calda (a pagamento), sala da pranzo e locale invernale da 6 posti.
Cucina
Siamo in alta quota e siamo in Valtellina. Questo significa cucina semplice e genuina quindi carni, formaggi, salumi, polenta e pizzoccheri.
Esperienza
Il gestore, grazie alla sua minuziosa conoscenza del territorio e della sua storia, saprà sempre consigliarvi sugli itinerari che volete percorrere e tenervi informati delle condizioni delle montagne.
Quanto costa?
Il rifugio Ponti è affiliato al CAI, per cui prezzi e tariffe sono disponibili nel listino .
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Trofeo Kima - Sentiero Roma
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Monte Disgrazia 3678m - via normale
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Il Disgrazia
Il monte Disgrazia è un'imponente montagna che si trova a cavallo tra Valmasino e Valmalenco, in Medio-Bassa Valtellina. Essa offre uno degli ambienti glaciali più affascinanti e selvaggi delle Alpi Centrali.
La prima ascensione avvenne nel 1862 ad opera degli inglesi Kennedy e Stephen per la cresta Ovest - Nord - Ovest.
Essa ebbe una gran risonanza perchè fu una vera e propria impresa per quei tempi in cui cominciava a prendere piede l'alpinismo visto come esplorazione, su quei monti che tanto avevano fatto paura ai valligiani sino ad allora e che per lo stesso motivo vennero totalmente ignorati.
Anche il nome stesso potrebbe far pensare a funeste vicende, ma molte sono le ipotesi e le leggende a riguardo. Secondo un'antica leggenda esso si chiamava Pizzo Bello, nome che poi è passato ad una cima di rilievo assai minore posta più verso Sud. Non si tratta però solo di una leggenda: sulle carte austriache dell'Ottocento all'attuale Monte Disgrazia veniva ancora dato il nome di Pizzo Bello. Si dice poi che il nome in realtà rimandi al verbo dialettale "desgiascia", cioè "si scioglie", in riferimento alle imponente quantità di acqua che in ogni estate la sua vedretta mandava a valle, causando talvolta alluvioni di grande portata.
Ancora una leggenda narra di egoisti pastori che sfruttavano i pascoli lussureggianti della valle di Preda Rossa che dopo aver negato l'aiuto ad un viandante affamato (sotto le cui spoglie si celava Cristo) furono puniti con un incendio che ne incenerì i pascoli. Da allora il Monte Disgrazia si chiamò cosi, in memoria della punizione divina, mentre il suo ben più modesto dirimpettaio si vide fregiato dell'illustre denominazione.
L'ascensione si compie in circa 4-7 ore a partire dal rifugio Ponti in Valmasino. Il tempo varia moltissimo a seconda del manto nevoso e non di meno dall'allenamento e dalle capacità alpinistiche dei partecipanti, che devono essere più che collaudate per questa ascensione di tutto rispetto. L'equipaggiamento adeguato quale piccozza, ramponi, corda ed imbragatura per assicurarsi con i compagni, è indispensabile per la salita a questa cima.
Testi di Massimo dei Cas (waltellina.com) .
Il Sentiero Roma
1°
Novate Mezzola - Rifugio Brasca
Prima tappaIl percorso inizia a 316 metri, dal parcheggio di Mezzolpiano a Novate Mezzola, dove inizia una bellissima mulattiera spesso scalinata.
LEGGI2°
Rifugio Brasca - Rifugio Gianetti
Seconda tappaDopo il meritato riposo al rifugio Brasca, inizia la parte più difficile del percorso, adatta solo ad escursionisti esperti.
LEGGI3°
Rifugio Gianetti - Rifugio Allievi
Terza tappaDopo il meritato riposo al rifugio Gianetti, ci si incammina verso est, percorrendo la bellissima conca del pizzo Badile.
LEGGI4°
Rifugio Allievi - Rifugio Ponti
Quarta tappaDal rifugio Allievi-Bonacossa, si prende il sentiero pianeggiante diretto a sinistra verso est, dove si attraversa tutto il circo orientale della Val Zocca.
LEGGI5°
Rifugio Ponti - Chiesa in Valmalenco
Quinta tappaDal rifugio Ponti, seguendo l'ultima tappa del Sentiero Roma, possiamo accedere alla Val Torreggio ed al rifugio Bosio-Galli, per poi scendere a Torre di S. Maria o a Chiesa in Valmalenco.
LEGGIDove siamo
Il Rifugio Ponti è situato in Valtellina, precisamente nel comprensorio della valle di Preda Rossa, al cospetto del Monte Disgrazia e dei Corni Bruciati. Il comune di appoggio più vicino e quello di Filorera in Valmasino (SO), che rappresenta anche l'ultimo avamposto abitato prima di entrare in valle.
Come arrivare in Val Masino
Da Milano si imbocca la tangenziale Est in direzione Lecco: al bivio di Cologno Monzese si può optare per prendere la tangenziale Nord oppure continuare sulla Est. Seguendo la Nord arriveremo direttamente a Lecco passando per la galleria del Monte Barro e seguendo poi la sotterranea verso la Valtellina; se al contrario abbiam percorso la est, passato Calco e Calolziocorte, dovremo puntare comunque verso Lecco e proseguire per la Valtellina.
Seguiamo tutta la SS36 fino a Colico passando per Mandello del Lario, Varenna, Dervio: arrivati a Colico, seguire per Sondrio/Morbegno. Dopo l'abitato di Talamona e il ponte sull’Adda, gireremo a sinistra seguendo le indicazioni per Val Masino. Passato il Ponte del Baffo e Cornolo, arriveremo agli abitati di Cataeggio e Filorera (10 km dalla Strada Statale 38, 120 km da Milano).
Da Filorera a Preda Rossa
Da Filorera, nei pressi di una netta curva a sinistra, seguire diritti le indicazioni per la Valle di Sasso Bisolo, piana di Predarossa e per il Rifugio Ponti. La strada sale subito e si addentra nella lunga valle di Sasso Bisolo, giungendo dopo alcuni tornanti nei pressi di una ex cava dove si interrompe il percorso originale della carrozzabile (danneggiata dalla grossa frana degli anni 90). Dal parcheggio nei pressi del ponte proseguire sulla nuova strada in cemento nell’altro versante della valle.Dopo una piccola galleria ci si riporta sul tracciato della vecchia strada giungendo all’Alpe di Sasso Bisolo dove è presente il Rifugio Scotti e l’azienda agricola Codazzi. Gli ultimi km fino a Predarossa salgono con una serie di tornanti fino al grande parcheggio all’inizio del Piano di Predarossa, punto di partenza per la salita al Rifugio Ponti. In totale circa 12 km da Filorera, 20 minuti d’auto.
Attenzione!
Il Comune di Valmasino ha introdotto un pedaggio di € 12.00 per transitare su questa strada.
Il pass è acquistabile in tutti gli esercizi pubblici di Filorera dalle 8 alle 20, mentre dalle 20 alle 8 è acquistabile presso il parchimetro sito in Via Moss (accetta solo monete).
Per chi pernotta al rifugio sono previste delle agevolazioni sull’accesso, è consigliabile contattare il gestore per avere informazioni al riguardo.